Via le briciole!

Mostra temporanea del Touriseum alla Scuola professionale alberghiera “Savoy” di Merano

19/04/2013 Mostra temporanea
Museo Provinciale del Turismo

19.04-13.06.2013

Usati un tempo per tenere pulita la tavola, i raccoglibriciole sono ormai in disuso. Heide Götz di Gütersloh (D) ne ha raccolti oltre 700 da tutta Europa e non solo. Una selezione dalla sua collezione forma ora la mostra temporanea “Via le briciole! Raccoglibriciole da diversi Paesi”.

Gli esclusivi tesori esposti - una variopinta cernita tratta dalla collezione della Götz di 672 oggetti completi e 60 pezzi singoli - consentono di gettare uno sguardo sui molteplici aspetti di una cultura della tavola quasi dimenticata, mostrando come le fattezze dei raccoglibriciole siano mutati attraverso il tempo e anche a seconda del Paese di provenienza. Un'amplissima varietà di forme e stili testimoniata da esemplari provenienti da Germania, Inghilterra, Italia, Svizzera, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, Israele e Turchia, i più antichi dei quali risalgono al 1880. In Austria e in Alto Adige soprattutto, furono prodotti e utilizzati raccoglibriciole dipinti, dotati di spazzole di grandi dimensioni.

Per molto tempo i raccoglibriciole furono realizzati principalmente in materiali nobili come rame, ottone, argento sterling e legno. A partire dagli anni Venti del XX secolo il valore del materiale e l'elaborazione decorativa lasciarono sempre più spazio a un design funzionale. Negli anni Trenta fu introdotta la bachelite, a partire dagli anni Cinquanta la plastica e altri materiali sintetici. Le setole artificiali sostituirono a poco a poco le setole naturali.

Con il trionfale ingresso della lavatrice, questo attrezzo un tempo così utile, anche se spesso deriso, sparì lentamente dall'uso quotidiano. Solo nella gastronomia di alto livello si trovano oggi ancora dei raccoglibriciole di forma piatta e ridotta, e di ridotta capacità. Forse una variante più recente del raccoglibriciole può essere considerato l'odierno aspirabriciole a carica elettrica.